LAURA RANIERI

Scrittice, poetessa, nata a Fontanelle di San Secondo (PR), Via Va

lle, risiede a Roma dove insegna nelle scuole statali. Collabora alla rivista "Orizzonti", alla rivista di poesia "Periferie",edite a Roma, alla rivista femminista "Tempo di Marea", edita aCrotone. Ha fatto parte per più anni della giuria del premio di poesia "Città di Pontinia". Per un decennio si è interessata, all'interno di un gruppo femminile, della poesia delle donne, con ricerche sul linguaggio, studi, e presentazioni. Attualmente ha fondato, insieme ad altre donne, 1'Associazione culturale "Rosella Mancini", in nome della poetessa scomparsa nell'ottobre del 1995. Sta per pubblicare una raccolta di racconti presso 1'editore Camponotto di Udine.

LA MIA VALLE
Come da buona novella
hai atteso
e ucciso per me il vitello grasso.
- doppiamente chiaro il tradimento -.
Ma oggi la tua attesa s'innesta nella mia
per quanto inseparabilmente
lontano mi accompagni
oltre Parma e il ponte di San Secondo.
In chiarezza di luce
mi abbraccia la mia Valle di vita.
oggi rimanenza
Vince nell' abbaglio
la naturale ritrosia
in volo tutto dispiega
la zolla friabile di fresco pane
e lo scavo della talpa tra palafitte e terramare.
Degli argini abbiamo solcato il labirinto
innamorati in coppia
seguono la via del fiume
- argini eterni come l'uomo qui nato -
più alti del monte poi scalato.
Altezza suprema
dove latitudine impera
su prati e fondachi
sino al confine col mare.
Ogni strada bassa annega in una pozza
un fosso un rigagnolo un affluente
al Po commuovono in lenta giacenza
preludio alla gran piana del mare.
E se in estasi contemplo
le vie dell'acqua
più aderire mi sento
a questa terra.
E se torno
alla spalletta di quel ponte
i secoli spiombano
e grappoli ampi di terre si aprono
incisi negli occhi
come solchi di campo.
Allora gorgoglia la canzone del fiume
a mare chiude
per tornare poi alla sorgente.
"~ Via Valle di Fontanelle (PR) dove l'Autrice è nata.
FONTANELLE*
Ogni ritorno è comunque un'emozione
nutrito in quel luogo della mente
dove ha casa il mio fado di ricordi e nostalgie
cresciuto in un paese inesistente
se non fosse per la pronuncia del nome Fontanelle.
Eppure ha potere come di magia
(nel trascinarmi) tra fuorvianti
relazioni di volti e storie
ossessione di cose viste e pronunciate
con freschezza, non è meraviglia il ritorno della luna
mi rincorrono per impedire le fughe (volontarie)
e attorcermi di cemento al loro filo
anch'io ninfea che affiora, definita.
* edita sull'Antologia "Padus Amoenus" - '97
A MIO PADRE
Ho dormito per 1' ultima volta
accolta nel tuo sudario caldo
col sapore dell'ultimo fiato
viscera dentro le tue viscere.
Entrare in te -padre -
come in mia madre
e insieme il lungo viaggio.
Parleremo la lingua aperta
della morte
-quel molto che non è stato detto.
- Padre che mi hai generato -.
Un fiume contro vento
uscirà dal tuo imperturbabile sorriso.
- Padre mia fortezza -.
Tu fredda solitudine interrata
pilastro orizzontale
alle mie spalle scoperte.
Tra 1' al di qua e 1' aldilà
lo spazio di un pulviscolo.