Culatello
Il
Culatello, questinnominato dal sapore delicato, soffice e dolce,
dal colore rubino, trasparente in ogni sua fetta, ha la corporea tenerezza
di un prodotto di irripetibile regalità. Considerato il principe
dei salumi, ha in Zibello il suo più rinomato luogo di produzione.
Lo si ricava dalla coscia del suino adulto, allevato secondo metodi tradizionali.
Da essa, una volta privata dell'osso, viene innanzitutto tolto il fiocchetto
, che costituisce materia prima per un salume a parte; poi opportunamente
rifilata traverso una prima, sommaria legatura, viene cosparsa di sale
e massaggiata energicamente perché il sale stesso vi si incorpori
al meglio, e viene lasciata riposare per una decina dore.
La carne così
salata è successivamente introdotta nella vescica del maiale, che
le viene fatta aderire con una fitta cucitura. Quindi viene eseguita quella
magistrale legatura che sembra racchiudere, in unartistica tessitura
il prezioso frutto, donandogli la classica forma a pera.
Tutte queste operazioni, già di per sé molto difficili,
e che prevedono una grande maestria ed una consumata professionalità,
non sono però sufficienti a garantire la qualità del prodotto
finale, perché è solo attraverso una perfetta stagionatura,
che che esso acquista il suo inconfondibile profumo ed il suo incomparabile
sapore
É opinione comune che gran parte del merito delleccellenza
del culatello sia da attribuirsi a quel particolare e caratteristico ambiente
di stagionatura che era la vecchia tradizionale cantina, ricca di ogni
sorta di muffa; e sempre con un certo grado di umidità, che nessuno
si è mai però sognato di misurare periodicamente.
Quella umidità, che (fatta eccezione per il primo periodo di asciugatura,
durante il quale è necessario ricorrere ad un ambiente abbastanza
secco e riscaldato da un camino in cui il fuoco covi sotto la cenere)
serve a mantenere morbido il salume e a consentire così quella
lenta e caratteristica maturazione indispensabile a dargli, col caldo
dellestate, il delicato profumo ed il colore, che
le nebbie autunnali, poi, conserveranno inalterati, facendolo giungere
sulle tavole, pronto per essere affettato, durante linverno successivo
a quello della lavorazione. Per sapere se un salume è pronto da
affettare si usa un ago d'osso d'asina (la gocia) tolto da una delle gambe
posteriori dell'animale e poi lasciato nella carta vetrata. L'osso d'asina
è l'unico mezzo che, spinto alla profondità di 2-3 cm nel
corpo del salume stesso, consenta, annusandolo quando viene estratto,
di valutarne il profumo, la qualità ed il grado di stagionatura.
In rapporto al peso vivo del suino si hanno diverse pezzature di culatello:
PV (peso vivo) = 150kg. peso medio Culatello fresco 2,5-3 kg
PV (peso vivo) = 200kg. peso medio Culatello fresco 3,5-4 Kg.
PV (peso vivo) = 250 kg. peso medio Culatello fresco 5-6 Kg.
Il calo del Culatello stagionato è del 2% dopo la salatura, del
35% a sei mesi e del 40% a 12 mesi di stagionatura.
Una
preparazione naturale, ma lenta e accurata precede dunque il momento del
consumo, un rito i cui svolgimenti possono essere così sintetizzati.
Si prende il Culatello, lo si libera delle corde che lavvolgono,
lo si mette sotto lacqua corrente del rubinetto e lo si spazzola
con cura.
A questo punto va immerso in un recipiente contenente del vino bianco
secco o rosso. Qui dovrebbe stare tanti giorni a seconda della stagionatura,
ma di norma si può fissare in 2 o 3 giorni il tempo medio di immersione.
Una volta tolto dal vino, il Culatello viene privato della pelle, rifilato
perfettamente del grasso esterno, tagliato a fette sottili e, volendo,
accompagnato da riccioli di burro fresco.
Per conservare il Culatello e una volta messo a mano è consigliabile
consumarlo in tempi brevi. Si spalma con un filo dolio doliva
e di burro la parte tagliata si avvolge il Culatello con uno strofinaccio
di lino, avendo cura di tenerlo in un luogo fresco, ma non in frigorifero.