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COLORNO


Colorno
é situata nel punto in cui il torrente Parma riceve le acque del canale Lorno (il toponimo infatti significa “in capo al Lorno”) ed è il più importante centro agricolo e industriale della pianura parmense (m 29, ab. 7718). Castello dei Parmensi fino al secolo XII, divenne poi feudo dei da Correggio, ai quali subentrarono i Terzi e infine, nel 1458, i Sanseverino, che trasformarono la rocca in residenza signorile; fu in particolare la contessa Barbara, decapitata nel 1612 dai Farnese, a favorire la nascita della vita di corte. La cittadina conobbe il periodo di maggior splendore quando fu inglobata nel ducato farnesiano e divenne residenza estiva dei duchi di Parma, guadagnandosi l'appellativo di ,piccola Versailies. 
Nellaseconda metà dei '700, passata sotto lì dominio dei Borbone, la corte fu prima spogliata del suo patrimonio artistico da Carlo III, e poi riportata in auge da Ferdinando 1 alla fine del XVIII secolo. L'abitato, disposto attorno alle anse del Parma, è dominato dal maestoso Palazzo Ducale, che sorge nei pressi di uno dei due ponti sul fiume e affaccia sulla piazza principale.

    Palazzo Ducale (Reggia di Colorno)
Una prima Rocca di Colorno fu costruita intorno al XIII secolo a difesa dell'Oltrepo. Appartenne a nobili famiglie, quali i da Correggio e i Terzi. Da antica rocca a dimora signorile, raggiunse grande splendore con la colta e amabile Barbara Sanseverino che, fra Cinque e Seicento, rese il Palazzo sede di una raffinata vita di corte, raccogliendovi dipinti di Tiziano,Giulio Romano, Correggio, Mantegna e Raffaello.
In seguito alla decapitazione ed alla confisca dei beni della Contessa Barbara Sanseverino, per ordine del Duca Ranuccio I, Colorno e la sua rocca passarono ai Farnese nel 1612. Fu il Duca Francesco 
Farnese che, dopo circa cento anni, cominciò i grandi lavori che conferirono alla rocca l'attuale elegante aspetto.
Molti interventi furono progettati dall'architetto di Corte Ferdinando Galli Bibiena: il Palazzo, il giardino e le fontane di Colorno, divennero famosi presso le altre Corti per il loro fasto e la loro bellezza.
Ai Farnese successero i Borbone. La sera del 17 ottobre 1732, infatti, il diciassettenne Don Carlos, giunto dalla Spagna, fece il suo ingresso nel giardino Ducale che gli si presentò in tutta la sua magnificenza, illuminato a giorno, animato da suonatori, cantanti, apparati di macchine a sorpresa e fuochi artificiali. Al Palazzo lavorarono l'architetto Petitòt e lo scultore Boudard; il Teatro di Corte ospitava regolarmente compagnie italiane e francesi che entusiasmarono anche Carlo Goldoni, spesso ospite a corte.
La Rivoluzione Francese, le campagne napoleoniche sconvolsero poi la felice vita di corte. Il Palazzo venne dichiarato "Imperiale" (cioè residenza eventuale dell'imperatore dei francesi), e il Congresso di Vienna lo assegnò all'ex imperatrice Granduchessa Maria Luigia d'Austria.
Nel trentennio del suo ottimo governo ella rivolse diverse attenzioni sia al giardino che al Palazzo, dove amava soggiornare spesso. Alla sua morte le successero i Borbone, che per distinguerli dai precedenti vennero detti "secondi", e con loro si conclude la vita di Corte. Attualmente il Palazzo è sede di mostre ed esposizioni e i giardini sono aperti al pubblico.

    San  Liborio
Costruita nel 1777 come cappella di corte e modificata nel 1793 da Ennemond Petitot per volontà di Ferdinando di Borbone, sorge alle spalle del Palazzo Ducale. L'elemento di maggior pregio della chiesa è costituito dall'arredo ligneo dei coro, notevole esempio di ebanisteria locale settecentesca, eseguito probabilmente su disegno di Petitot nel 1776-77. Contemporanei sono il pulpito (1779), il complesso ligneo della sagrestia (1793), oltre alle cantorie e alla tribuna ducale nella controfacciata, realizzate nel 1792. Nella cantoria di sinistra si osservi l'organo di Giuseppe Antonio Serassi (1792-96), di eccezionali dimensioni e caratteristiche tecniche.

 

 

 

Santa Margherita
Sorge nei pressi della piazza principale, sul lato opposto dei Palazzo Ducale, di origine gotica ma ampiamente rimaneggiata nel xvi e nel xix secolo. Nell'interno a tre navate con pilastri cruciformi, si notino i pregevoli stucchi barocchi della 4° cappella destra, forse realizzati da Domenico e Leonardo Reti, e, nel presbiterio, la tribuna docale elegantemente intagliata (1760). Alla confluenza del Lorno con il Parma è situata la Torre delle acque, dove un tempo erano sistemati gli impianti idraulici per il funzionamento delle fontane che abbellivano il giardino ducale.