SISSA
Il primo gennaio 2014 il comune di Sissa è stato fuso al comune di Trecasali istituendo così il comune di Sissa Trecasali, qui parleremo del paese Sissa
Quasi specchiato sul Taro e poco discosto dal Po, sorge Sissa,
solitario paese della Bassa Parmense. (Superfice kmq 43, altitudine
mt 37 slm, abitanti 3883)
Non è fantasia il pensare che questo lembo di terra, di origine
alluvionale, dell'ubertosa Bassa Parmense, adagiato tra il Taro
e il Po, abbia ospitato insediamenti terramaricoli (ritrovamento
lungo le rive del Po), che sia stato colonizzato in età romana
(resti di tombe romane a Gramignazzo) e prima ancora etrusca (piroga
etrusca emersa in seguito ad una secca eccezionale del Po a Torricella).
Notizie certe di Sissa si traggono da una pergamena del 945 nella
quale si parla di un piccolo nucleo, facente parte di un agglomerato
più antico, Palasone, censito come feudo del Capitolo della
Cattedrale di Parma.
Il fiume Taro, soggetto a frequenti, devastanti straripamenti, provocò
la separazione della città da Palasone e, in seguito a questo
fatto, venne coniato il toponimo Sissa = scissa = divisa. Nel 1195
l'imperatore Enrico VI concesse ai Canonici della Chiesa di Parma
piena giurisdizione su Palasone, Sissa e Coltaro. Incominciò
così per il borgo un periodo ricco di gesta medievali che
lo portarono ad un alto grado di potenza. I nuovi feudatari abbatterono
la torre quadrangolare, eretta a difesa dai tempi del Capitolo,
e costruirono una rocca difensiva imponente, munita di randelli
e salienti. Con il dominio di Ottobono Terzi, gran capitano di Gian
Galeazzo Visconti, Sissa conobbe il periodo di maggiore potenza
e dovette sostenere innumerevoli, sanguinosi attacchi, specialmente
da parte dei Rossi di S. Secondo. Ottobono ebbe successo in diversi
assalti sino alla morte avvenuta nel 1409, ucciso a tradimento da
Attendolo Sforza. I Veneziani si impossessarono di Sissa nel 1440
e rasero al suolo la Rocca, già molto danneggiata: le cronache
del tempo dicono che il restauro fu ritenuto troppo costoso... Tornati
i Terzi in possesso della Rocca, la ricostruirono in proporzioni
modeste e, col passare degli
anni, la città perse sempre più importanza. Giunti
al 1630, anche in questo territorio si propagò la peste di
Milano, attraverso il porto di Torricella: vi furono centinaia di
vittime, causate anche dalle alluvioni. Nella prima metà
del XVIII secolo, l'ultimo conte Terzi diede in sposa la figlia
Corona al marchese Bonifacio II Rangoni che assunse anche il nome
di Terzi. Nel medesimo periodo, venne chiamato Sebastiano Galeotti
ad affrescare le stanze della Rocca, ormai palazzo settecentesco.
Il cammino della storia continua fino alla definitiva soppressione
dei feudi nel 1805. Al conte di Sissa rimasero terreni, diverse
case e il castello, certamente privo di connotati feudali. A metà
Ottocento i beni passarono in mano ai Raimondi: essi, nel 1900,
li vendettero per 45 mila lire al Comune di Sissa, il quale fece
della Rocca la sede degli Uffici Municipali.
Il castello di Sissa fu fatto erigere dalla potente famiglia Terzi, che un tempo dominava su questo piccolo paese. Merita la visita un bell'affresco settecentesco che ritrae il giorno che scaccia la notte. Il castello è oggi sede del Comune, che tiene i suoi consigli comunali sotto questo affresco. In una stanza della rocca è custodito un orologio raro esemplare di indiscusso valore, in ferro forgiato a due treni, restaurato e perfettamente funzionante. Al tempo posto sulla torre e poiché a carica manuale richiedeva la presenza costante di un addetto. La campana dove batteva le ore è datata 1548 ma l'orologio è di parecchi anni più vecchio. Visite gratuite in orario d'ufficio. Per informazioni: telefono 0521 679119
La chiesa parrocchiale è dedicata a S. Maria Assunta. Interessante per la sua grandiosità, presenta una struttura basilicale a tre navate. Fu costruita nel 1950 sui resti della precedente, crollata e quasi interrata da una rovinosa alluvione. Dell'antico tempio rimane il bel quadrato campanile romanico, con il famoso concerto di otto campane, e, gelosamente murati all'interno degli attuali, iresti dei vecchi pilastri e di qualche affresco. Si possono ammirare il bellissimo altare barocco in legno,laccato e dorato, segno della dominazione veneziana, diverse cornici lignee dorate e vari dipinti in olio su tela. Tra questi, nell'apside, l'Assunzione della Madonna e un San Cristoforo, attribuiti al pittore locale Pietro Ferrari. Interessanti le sacrestie.
A Coltaro (m29), 7 km a nord-est di sissa, un'importante area rivierasca detta "Boschi di Maria Luigia", in quanto fu la duchessa a farne dono agli abitanti del luogo, è uno degli esempi rimasti di bosco di pianura, anche se oggi si configura come parco per il tempo libero.
A Torricella inoltre (m 30), posta a
3,5 km a nord di sissa, vi è il più importante porto
nautico della provincia di Parma.